domenica 18 maggio 2008

PIACERSI PER PIACERE


http://www.autostima.net/shopping/prodotto.php?id_prodotto=177&pp=4321
Avete mai sognato di entrare in una stanza dove tutti gli sguardi sono rivolti verso di voi?
Cosa vi provoca immaginare una scena del genere?
Vergogna e imbarazzo oppure senso di benessere e potenza?
Forse non sapete che dentro di voi dorme una donna che ha voglia di vivere, giocare e amare.
Una donna selvaggia da tempo dimenticata sotto coltri di vergogna, pudori e moralismi.
"Piacersi per piacere" vi aiuterà a scoprire la donna nascosta e con coraggio riuscirete a farla parlare, danzare ed amare.
Questo progetto nasce alcuni anni fa grazie ad un'amica che mi ha dato la possibilità di scoprirmi in veste di docente. Mi e' sempre piaciuto condividere con le persone le mie esperienze e le mie conoscenze, mi e' sempre piaciuto coinvolgere le donne in percorsi di crescita o di divertimento già sperimentati in prima persona. Mi e' sempre piaciuto organizzare...eventi e corsi.
Il primo corso intitolato appunto "piacersi per piacere" e' stato fatto in collaborazione con una psicologa. Il suo percorso aiutava le donne a toccare la propria parte femminile più profonda, magari lacerata da traumi antichi. Il mio percorso era più giocoso ed ironico ma non per questo meno profondo. Nel corso, come nel manuale, non solo si imparano tecniche e tattiche specifiche ma si contatta la parte più vera dell’essere donna e femmina, in ognuna di voi si nasconde questa parte selvaggia che ha diritto di essere riconosciuta e fatta vivere in piena libertà.
Oggi gli uomini si lamentano delle donne e viceversa, ognuno aspetta che sia l'altro a fare il primo passo e intanto rimane bloccato e fermo sulle proprie posizioni. Per poter crescere e' necessario rischiare e allora muovetevi per prime ed iniziate questa avventura che vi permetterà di scoprire territori sconosciuti ma familiari, un meraviglioso viaggio dentro voi stesse.
scarica subito l'ebook "piacersi per piacere" oggi in offerta speciale!!!

CONDURRE A SE' O ARTE DELLA SEDUZIONE



Desiderate imparare l'arte della seduzione?
Volete attirare l'uomo dei vostri sogni senza sforzo?
Sapete che dentro di voi c'e' una bella addormentata che solo voi potete risvegliare?
Ecco il programma del corso di seduzione (solo per le donne)
Potete richiedere di organizzare il corso in ogni parte d'italia (min.10 persone)
docente: Stefania Carnevali (3407998574).
Il corso si svolge in una giornata: due ore al mattino e quattro al pomeriggio (e' possibile concordare anche altre formule)

P r o g r a m m a
Conoscersi, percepirsi, accettarsi (dialogo allo specchio con il proprio corpo)
Alla scoperta della bella addormentata
Domande per riflettere sull’attuale natura di seduttrice-
Analizzare la propria storia personale (domande/risposte
Iimparare ad eliminare schemi e credenze limitanti
Prepararci all’incontro con l’altro
Uscire dalla “comfort zone”- rischiare di essere diverse- comportarsi in modo diverso
Il look- osare un look diverso
Prendersi cura di sé –
Piacersi per piacere-
Il potere dello sguardo, del sorriso- il modo di muoversi e di camminare-

Ed ora che sei pronta:
Che tipo di rapporto vuoi?
Porsi delle domande per capire che tipo di rapporto vuoi vivere e fai un patto con te stessa
(danza libera -rapporto monogamo – anime affini/ anime gemelle/anime spirituali)
Visualizzare e scrivere un racconto

Le regole (1,2,3,4…)
Cosa fare prima dell’appuntamento e durante l’appuntamento
Cosa evitare di dire al primo appuntamento
Essere misteriose, lasciare all’uomo la voglia di rivedervi

Che uomo vuoi?
Esercizi pratici per capire che tipo di uomo immagini al tuo fianco
Rivisitazione del Principe Azzurro

La comunicazione
(sorridere- empatia – essere “accogliente”- ascolto)
non interrogare, non forzare l’intimita’- domande aperte non chiuse- moderare la voglia di manifestarsi di raccontarsi)

UN REGALO PER TE...IL COACHING


Hai deciso che è il momento di migliorare la tua vita sentimentale, professionale?
Vuoi cambiare qualcosa della tua vita e non sai cosa, come e quando?
Hai un obiettivo e non sai come fare per raggiungerlo?
Hai un problema e non sai come risolverlo?
Realizzare tutto questo puo’ essere piu’ facile e semplice se trovi una persona in grado di ascoltarti senza giudicare, una persona che ti incoraggia, ti sostiene, senza per questo sostituirsi a te, senza interferire nelle tue decisioni, una persona che non ti dà consigli ma ti aiuta a vedere più chiaramente la strada da seguire per raggiungere ciò che TU e solamente TU desideri.
Questa persona è come un allenatore che prepara un atleta ad una gara importante, una gara che si chiama VITA. Una gara dove gli ostacoli diventano opportunità di crescita, dove la creatività addormentata si risveglierà per suggerirti nuove soluzioni, e apportarti nuove energie.
Questa persona è il tuo personal-coach.
TU… E SOLO TU SEI IL PROTAGONISTA!!!!
Come e dove si svolge tutto questo?
Tu e il tuo coach concorderete i tempi e i modi e anche i luoghi degli incontri (sessioni)
Di solito il percorso di coaching si articola in un periodo di tempo che va dai di 4-12 mesi (ma non esiste una regola fissa ) con incontri/colloqui di 50/60 minuti, ogni 10/15 giorni. I colloqui possono avvenire di persona oppure al telefono. Ogni sessione costa 50,00/70,00 euro.

TELEFONA ORA E FATTI UN REGALO: LA PRIMA SESSIONE E' GRATUITA!!!
STEFANIA C. 340 7998574

RISPETTA...TE



http://www.autostima.net/shopping/prodotto.php?id_prodotto=35&pp=4321

Stai vivendo la tua vita in maniera soddisfacente?
Senti che la tua vita è scorrevole e piena?
Ti senti a tuo agio in qualsiasi situazione?
Se hai risposto in maniera affermativa a queste domande...complimenti!
Se invece hai scosso la testa o sei rimasta perplessa, forse è il momento di agire.
Avere una buona opinione di sè non sempre è facile.
Ci sono momenti "no" in cui non ci piacciamo, ci sentiamo inadeguate e niente sembra andare per il verso giusto.
E' possibile fare qualcosa? E' possibile cambiare la situazione a nostro favore?
La risposta è SI.
Di autostima se ne parla già da tempo, ma precisamente sapete cosa significa?
Pensate di averla veramente?
Riuscite ad applicare alla vostra vita pratica tutte cose che avete fin'ora letto sull'autostima?
Comprate e leggete il videocorso sull'AUTOSTIMA, sarete subito persone nuove!

CUCINARE PER AMARE


Mi sembra ovvio e scontato parlare dell'indissolubile legame tra cibo e amore.
Il primo legame d'amore con la madre che ci nutre, il primo incontro in un ristorante...
Voglio solo proporvi alcune ricette, semplici e sfiziose per una cenetta al lume di candela.


ANTIPASTO
tagliate a fettine sottilissime alcune gambe di sedano bianco e parmigiano reggiano.
Mettete in una ciotola un po' d'olio extravergine, un pizzico di sale (poco), pepe, un po' di senape e amalgamate il tutto. lavate e asciugate delle foglie grandi di radicchio rosso. Riempite le foglie di radicchio con il sedano e il parmigiano, conditele con la salsina alla senape.


PRIMO PIATTO
tagliate a pezzetti degli asparagi (solo la parte tenera), mettendo da parte le punte.
tagliate una cipolla a fettine sottili e mettetela assieme ai pezzetti di asparagi, prendete del sale marino integrale (importante) e "massaggiate" le verdure.
Mettete le verdure in una padella con un po' d'acqua e a fuoco molto leggero fatele stufare, facendo asciugare tutta l'acqua (attenzione a non bruciarle).
Mettete nella pentola a pressione del riso semiintegrale le punte degli asparagi e poco sale (una parte di riso + una parte e mezza di acqua), fate cuocere per 18 min.
Spegnete il fuoco e aggiungete il composto di asparagi al riso amalgamando bene il tutto con parmigiano reggiano e un po' di olio di riso (al posto del burro)

SECONDO
Fatevi tagliare dal macellaio delle fettine sottili di carpaccio (se non vi piace la carne potete sostituirle con carpaccio di pesce)
Disponete le fette di carpaccio in un piatto guarnendole con striscioline di verdura cruda (peperoni rossi, carote, finocchio). Condite con un composto fatto di olio extravergine sale pepe, limone e un goccino di tabasco

DOLCE
Acquistate del gelato al limone. Svuotale dei limoni e fatene delle coppette che riempirete con il gelato, guarnite con foglioline di menta fresca

IL BELLO DELLE DONNE


http://www.visotonic.it/

Volete dimostrare dieci anni di meno?
Vi piacerebbe camminare in maniera sensuale?
Desiderate mantenervi elastiche e toniche senza sottoporvi ad estenuanti esercizi?
Con un impegno minimo e un'investimento economico alla portata di tutte le tasche potete ottenere tutto questo.
La D.ssa Loredana De Michelis ha sviluppato una metolodogia pratica e veramente efficace.
Grazie al lifting muscolare facciale apprenderete le tecniche che utilizzano anche gli attori per mantere il volto giovane senza perdere l'espressività.
Con il corso di portamento invece imparerete la postura corretta per non affaticare la schiena ed apparire subito più slanciate e flessuose, riuscirete a camminare in maniera sensuale senza sembrare goffe rassodando contemporaneamente glutei e addominali.
Il tutto vi verrà insegnato in maniera giocosa, divertente e coinvolgente grazie al carisma di questa docente.

CARISMA


Avete mai provato a definire il carisma?
Quali sono le qualità che contraddistinguono una persona carismatica?
Più vogliamo definire il carisma, più questo sfugge alle definizioni.
Infatti se vogliamo descrivere una persona carismatica diremo che è dotata di "quel certo non so che..."
Per Max Weber chi è munito di carisma "gode di proprietà e forze soprannaturali", per la Bibbia il carisma è un dono divino e in alcuni passi della stessa Bibbia assume il significato di un dono speso al servizio dei fratelli, del prossimo. Effettivamente la peculiarità di una persona carismatica è quella di forte attrazione da parte degli altri. La persona carismatica condivide la sua passione, il suo entusiamo e il suo ottimismo, coinvolgendo e trascindando senza sforzo apparente gli altri "comuni mortali". Per essere carismatici non è sufficiente essere preparati e competenti e neppure bellissimi.
E' interessante sapere che ha la stessa radice etimologica di "entusiasmo" (en-theos) che significa lasciar libero il dio dentro di noi.
la persona carismatica è fluida, segue la propria spinta creativa e vitale con coraggio e fiducia. Quindi l'unico modo per esprimere al meglio il proprio carisma è quello di accettare la propria unicità senza criticismi e giudizi.
Pensate a quanto siano differenti tra loro Lady Diana, Ghandi, Che Guevara ,Elisabetta I e Madre Teresa, e quanto hanno in comune in quanto dotati di grande fascino e carisma.
Infatti non è sufficiente la popolarità e il successo per essere riconosciuti come persone di carisma, sarebbe sufficiente vincere un reality (e tanti forse pensano sia sufficiente!), il carisma non è una qualità fine sè stessa, il leader non può essere "narciso" e vanesio ed egocentrato, la sua energia contamina e le persone vicino a lui si sentono "cariche" e motivate.
La persona carismatica è come un sole che illumina e fa brillare le doti migliori di chi gli è accanto.

sabato 17 maggio 2008

CASALINGA OPPURE...?


IN C R E D I B I L E !!!
Che il termine "casalinga" non fosse più di moda...beh...lo si sapeva già, ma la mia sorpresa è stata quando, volendo documentarmi sul significato storico etimologico e cultuarale della parola in questione, ho digitato la parola "CASALINGA" nel motore di ricerca GOOGLE ..
S O R P R E S A! Sì, non vi voglio togliere la sorpresa, fate esattamente come ho fatto io e vedrete quanti e quali siti sono associati a questa innocente parola che per noi quarantenni era spesso sinonimo di “mamma”.
Non contenta sono andata su WIKIPEDIA e ancora una volta ho digitato la parola "casalinga" accertandomi di non aggiungere od omettere nessuna lettera...altra S O R P R E S A...la più grande enciclopedia è rimasta muta come un pesce, o meglio mi diceva che non c'era "nessuna corrispondenza nei titoli delle pagine". In compenso nelle voci correlate si trova "casalinga di Voghera" e anche qui non vi voglio togliere la sorpresa se ancora non conoscete il significato di questa locuzione giornalistica.
Ma allora, una donna che ha deciso di occuparsi della casa, dei figli, del marito (missione per la quale al giorno d'oggi dobbiamo pagare altre donne...quando ci va bene che il marito non ne paghi un'altra ancora!!!) come si chiama oggi?
LANCIO UN CONCORSO SENZA PREMI PER INVENTARE UN NOME NUOVO AL POSTO DI "CASALINGA"

LETTERA DI PAPA WOJTYLA ALLE DONNE

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
3. Ma il grazie non basta, lo so. Siamo purtroppo eredi di una storia di enormi condizionamenti che, in tutti i tempi e in ogni latitudine, hanno reso difficile il cammino della donna, misconosciuta nella sua dignità, travisata nelle sue prerogative, non di rado emarginata e persino ridotta in servitù. Ciò le ha impedito di essere fino in fondo se stessa, e ha impoverito l'intera umanità di autentiche ricchezze spirituali. Non sarebbe certamente facile additare precise responsabilità, considerando la forza delle sedimentazioni culturali che, lungo i secoli, hanno plasmato mentalità e istituzioni. Ma se in questo non sono mancate, specie in determinati contesti storici, responsabilità oggettive anche in non pochi figli della Chiesa, me ne dispiaccio sinceramente. Tale rammarico si traduca per tutta la Chiesa in un impegno di rinnovata fedeltà all'ispirazione evangelica, che proprio sul tema della liberazione delle donne da ogni forma di sopruso e di dominio, ha un messaggio di perenne attualità, sgorgante dall'atteggiamento stesso di Cristo. Egli, superando i canoni vigenti nella cultura del suo tempo, ebbe nei confronti delle donne un atteggiamento di apertura, di rispetto, di accoglienza, di tenerezza. Onorava così nella donna la dignità che essa ha da sempre nel progetto e nell'amore di Dio. Guardando a Lui, sullo scorcio di questo secondo millennio, viene spontaneo di chiederci: quanto del suo messaggio è stato recepito e attuato?
Sì, è l'ora di guardare con il coraggio della memoria e il franco riconoscimento delle responsabilità alla lunga storia dell'umanità, a cui le donne hanno dato un contributo non inferiore a quello degli uomini, e il più delle volte in condizioni ben più disagiate. Penso, in particolare, alle donne che hanno amato la cultura e l'arte e vi si sono dedicate partendo da condizioni di svantaggio, escluse spesso da un'educazione paritaria, esposte alla sottovalutazione, al misconoscimento ed anche all'espropriazione del loro apporto intellettuale. Della molteplice opera delle donne nella storia, purtroppo, molto poco è rimasto di rilevabile con gli strumenti della storiografia scientifica. Per fortuna, se il tempo ne ha sepolto le tracce documentarie, non si può non avvertirne i flussi benefici nella linfa vitale che impasta l'essere delle generazioni che si sono avvicendate fino a noi. Rispetto a questa grande, immensa « tradizione » femminile, l'umanità ha un debito incalcolabile. Quante donne sono state e sono tuttora valutate più per l'aspetto fisico che per la competenza, la professionalità, le opere dell'intelligenza, la ricchezza della loro sensibilità e, in definitiva, per la dignità stessa del loro essere!
4. E che dire poi degli ostacoli che, in tante parti del mondo, ancora impediscono alle donne il pieno inserimento nella vita sociale, politica ed economica? Basti pensare a come viene spesso penalizzato, più che gratificato, il dono della maternità, a cui pur deve l'umanità la sua stessa sopravvivenza. Certo molto ancora resta da fare perché l'essere donna e madre non comporti una discriminazione. È urgente ottenere dappertutto l'effettiva uguaglianza dei diritti della persona e dunque parità di salario rispetto a parità di lavoro, tutela della lavoratrice-madre, giuste progressioni nella carriera, uguaglianza fra i coniugi nel diritto di famiglia, il riconoscimento di tutto quanto è legato ai diritti e ai doveri del cittadino in regime democratico.
Si tratta di un atto di giustizia, ma anche di una necessità. I gravi problemi sul tappeto vedranno, nella politica del futuro, sempre maggiormente coinvolta la donna: tempo libero, qualità della vita, migrazioni, servizi sociali, eutanasia, droga, sanità e assistenza, ecologia, ecc. Per tutti questi campi, una maggiore presenza sociale della donna si rivelerà preziosa, perché contribuirà a far esplodere le le contraddizioni di una società organizzata su puri criteri di efficienza e produttività e costringerà a riformulare i sistemi a tutto vantaggio dei processi di umanizzazione che delineano la « civiltà dell'amore ».
5. Guardando poi a uno degli aspetti più delicati della situazione femminile nel mondo, come non ricordare la lunga e umiliante storia - per quanto spesso « sotterranea » - di soprusi perpetrati nei confronti delle donne nel campo della sessualità? Alle soglie del terzo millennio non possiamo restare impassibili e rassegnati di fronte a questo fenomeno. È ora di condannare con vigore, dando vita ad appropriati strumenti legislativi di difesa, le forme di violenza sessuale che non di rado hanno per oggetto le donne. In nome del rispetto della persona non possiamo altresì non denunciare la diffusa cultura edonistica e mercantile che promuove il sistematico sfruttamento della sessualità, inducendo anche ragazze in giovanissima età a cadere nei circuiti della corruzione e a prestarsi alla mercificazione del loro corpo.
A fronte di tali perversioni, quanto apprezzamento meritano invece le donne che, con eroico amore per la loro creatura, portano avanti una gravidanza legata all'ingiustizia di rapporti sessuali imposti con la forza; e ciò non solo nel quadro delle atrocità che purtroppo si verificano nei contesti di guerra ancora così frequenti nel mondo, ma anche con situazioni di benessere e di pace, viziate spesso da una cultura di permissivismo edonistico, in cui più facilmente prosperano anche tendenze di maschilismo aggressivo. In condizioni del genere, la scelta dell'aborto, che pur resta sempre un grave peccato, prima di essere una responsabilità da addossare alle donne, è un crimine da addebitare all'uomo e alla complicità dell'ambiente circostante.
6. Il mio grazie alle donne si fa pertanto appello accorato, perché da parte di tutti, e in particolare da parte degli Stati e delle istituzioni internazionali, si faccia quanto è necessario per restituire alle donne il pieno rispetto della loro dignità e del loro ruolo. In proposito non posso non manifestare la mia ammirazione per le donne di buona volontà che si sono dedicate a difendere la dignità della condizione femminile attraverso la conquista di fondamentali diritti sociali, economici e politici, e ne hanno preso coraggiosa iniziativa in tempi in cui questo loro impegno veniva considerato un atto di trasgressione, un segno di mancanza di femminilità, una manifestazione di esibizionismo, e magari un peccato!
Come scrivevo nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, guardando a questo grande processo di liberazione della donna, si può dire che « è stato un cammino difficile e complesso, e, qualche volta, non privo di errori, ma sostanzialmente positivo, anche se ancora incompiuto per i tanti ostacoli che, in varie parti del mondo, si frappongono a che la donna sia riconosciuta, rispettata, valorizzata nella sua peculiare dignità » (n. 4).
Occorre proseguire in questo cammino! Sono convinto però che il segreto per percorrere speditamente la strada del pieno rispetto dell'identità femminile non passa solo per la denuncia, pur necessaria, delle discriminazioni e delle ingiustizie, ma anche e soprattutto per un fattivo quanto illuminato progetto di promozione, che riguardi tutti gli ambiti della vita femminile, a partire da una rinnovata e universale presa di coscienza della dignità della donna. Al riconoscimento di quest'ultima, nonostante i molteplici condizionamenti storici, ci porta la ragione stessa, che coglie la legge di Dio inscritta nel cuore di ogni uomo. Ma è soprattutto la Parola di Dio che ci consente di individuare con chiarezza il radicale fondamento antropologico della dignità della donna, additandocelo nel disegno di Dio sull'umanità.
7. Consentite dunque, carissime sorelle, che insieme con voi io rimediti la meravigliosa pagina biblica che presenta la creazione dell'uomo, e che tanto dice sulla vostra dignità e la vostra missione nel mondo.
Il Libro della Genesi parla della creazione in modo sintetico e con linguaggio poetico e simbolico, ma profondamente vero: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò » (Gn 1, 27). L'atto creativo di Dio si sviluppa secondo un preciso progetto. Innanzitutto, è detto che l'uomo è creato « ad immagine e somiglianza di Dio » (cfr Gn 1, 26), espressione che chiarisce subito la peculiarità dell'uomo nell'insieme dell'opera della creazione.
Si dice poi che egli, sin dall'inizio, è creato come « maschio e femmina » (Gn 1, 27). La Scrittura stessa fornisce l'interpretazione di questo dato: l'uomo, pur trovandosi circondato dalle innumerevoli creature del mondo visibile, si rende conto di essere solo (cfr Gn 2, 20). Dio interviene per farlo uscire da tale situazione di solitudine: « Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile » (Gn 2, 18). Nella creazione della donna è inscritto, dunque, sin dall'inizio il principio dell'aiuto: aiuto - si badi bene - non unilaterale, ma reciproco. La donna è il complemento dell'uomo, come l'uomo è il complemento della donna: donna e uomo sono tra loro complementari. La femminilità realizza l'« umano » quanto la mascolinità, ma con una modulazione diversa e complementare.
Quando la Genesi parla di « aiuto », non si riferisce soltanto all'ambito dell'agire, ma anche a quello dell'essere. Femminilità e mascolinità sono tra loro complementari non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma ontologico. È soltanto grazie alla dualità del « maschile » e del « femminile » che l'« umano » si realizza appieno.
8. Dopo aver creato l'uomo maschio e femmina, Dio dice ad entrambi: « Riempite la terra e soggiogatela » (Gn 1, 28). Non conferisce loro soltanto il potere di procreare per perpetuare nel tempo il genere umano, ma affida loro anche la terra come compito, impegnandoli ad amministrarne le risorse con responsabilità. L'uomo, essere razionale e libero, è chiamato a trasformare il volto della terra. In questo compito, che in misura essenziale è opera di cultura, sia l'uomo che la donna hanno sin dall'inizio uguale responsabilità. Nella loro reciprocità sponsale e feconda, nel loro comune compito di dominare e assoggettare la terra, la donna e l'uomo non riflettono un'uguaglianza statica e omologante, ma nemmeno una differenza abissale e inesorabilmente conflittuale: il loro rapporto più naturale, rispondente al disegno di Dio, è l'« unità dei due », ossia una « unidualità » relazionale, che consente a ciascuno di sentire il rapporto interpersonale e reciproco come un dono arricchente e responsabilizzante.
A questa « unità dei due » è affidata da Dio non soltanto l'opera della procreazione e la vita della famiglia, ma la costruzione stessa della storia. Se durante l'Anno internazionale della Famiglia, celebrato nel 1994, l'attenzione s'è portata sulla donna come madre, l'occasione della Conferenza di Pechino torna propizia per una rinnovata presa di coscienza del molteplice contributo che la donna offre alla vita di intere società e nazioni. È un contributo di natura innanzitutto spirituale e culturale, ma anche socio-politica ed economica. Veramente molto è quanto devono all'apporto della donna i vari settori della società, gli Stati, le culture nazionali e, in definitiva, il progresso dell'intero genere umano!
9. Normalmente il progresso è valutato secondo categorie scientifiche e tecniche, ed anche da questo punto di vista non manca il contributo della donna. Tuttavia, non è questa l'unica dimensione del progresso, anzi non ne è neppure la principale. Più importante appare la dimensione socio-etica, che investe le relazioni umane e i valori dello spirito: in tale dimensione, spesso sviluppata senza

CONQUISTA L'UOMO GIUSTO

Sei stanca delle solite storie sbagliate?
Cambi partner ma ti ritrovi sempre nello stesso copione?
Ti sei mai chiesta perchè succede tutto questo? Non credi di avere delle responsabilità in ciò che ti succede?
Spesso si tende a colpevolizzare "l'altro" o qualche evento esterno per giustificare gli insuccessi e le delusioni sentimentali scordando che esiste il "carnefice" se, e solamente se, c'è qualcuno disposto a fare la parte della "vittima"
Bisogna rendersi conto che è molto più facile cambiare i propri atteggiamenti che non quelli altrui, anche se quasi sempre avviene esattamente l'opposto.
Ossia si ha la tendenza a sprecare tempo ed energia con la vana speranza di cambiare "l'altro" cercando di renderlo migliore, di fargli capire che sta sbagliando e di spiegargli come dovrebbe comportarsi.
L'atteggiamento giusto è quello di "osservare" e capire perchè quell'esperienza e quella persona sono entrati nella nostra vita, cosa vogliono insegnarci, che lezione dobbiamo apprendere.
Molto spesso l'unica cosa che si deve apprendere è quella di allontanarci dalle situazioni e dagli uomini che non ci appagano.
Dire "NO" ad un comportamento che ferisce.